Le funzioni orali sono la masticazione, la deglutizione, la respirazione e l’articolazione del linguaggio.
Spesso una o più di queste funzioni risultano alterate per diversi motivi, alterando di conseguenza altre funzioni correlate e lo sviluppo fisiologico dei denti.
Elenchiamo di seguito solo alcune tra le cause più frequenti:
- L’abitudine di mangiarsi le unghie;
- Il ciuccio è stato utilizzato troppo a lungo (dovrebbe essere tolto intorno ai 2 anni);
- Il biberon è stato utilizzato troppo a lungo;
- La tettarella del biberon non era adeguata;
- Il bambino aveva/ha l’abitudine di succhiarsi il dito, le guance, un labbro, penne, matite, tappi, lacci, capelli, …;
- Le adenoidi e/o le tonsille sono ingrossate;
- L’alimentazione del bambino è costituita in gran parte di merendine o altri cibi zuccherati e morbidi o di scarsa consistenza, bevande dolci…
- La masticazione del cibo è affrettata e l’alimentazione troppo frettolosa;
- Il frenulo linguale è corto e limita i movimenti della lingua;
Le conseguenze più evidenti sono:
- Postura abituale della lingua bassa, contro i denti o in mezzo alle arcate dentali;
- Spinta della lingua contro i denti durante la deglutizione, con conseguente spostamento dei denti fino a sporgere fuori dalla bocca;
- Respirazione con la bocca aperta o socchiusa, sia di giorno che di notte;
- Alterazione del tono dei muscoli del viso (bocca, guance, mento, …), alterazione della forma del palato e, in generale, dell’equilibrio del viso;
- Masticazione scorretta: a bocca aperta, rumorosa, da un solo lato o con denti diversi dai molari…
- Malocclusione dentale e necessità di mettere l’apparecchio ortodontico;
- Ritorno alla situazione di partenza (o quasi) dopo aver tolto l’apparecchio ortodontico;
- Distorsione di alcuni suoni del parlato (per esempio la S tra i denti)
- Digrignamento o serramento dei denti;
- Dolore o rumore all’articolazione della mandibola per esempio quando si apre la bocca per sbadigliare, per fare un grande morso o per masticare un boccone troppo grande;
- Alterazione della postura;
- Mal di testa, cervicalgia e mal di schiena;
- Difficoltà a rimanere concentrati e attenti;
- Sonno disturbato e sensazione di stanchezza al mattino.
Quando sono presenti alcune di queste problematiche vale la pena rivolgersi a una logopedista, che valuti la situazione e aiuti a trovare nuovi equilibri dei muscoli del viso e nuove abitudini che portino a corrette posture e corretti schemi masticatori, deglutitori, respiratori e fonatori.
Quotidianamente mastichiamo, deglutiamo, respiriamo e articoliamo i suoni del linguaggio parlato in modo così automatico e abituale che non ci accorgiamo di quanto siano complesse queste funzioni orali. Così complesse da influenzarsi reciprocamente integrandosi con l’intero sistema tonico posturale, per tutto il corso della nostra vita.
Nei primi anni di vita di un bambino la morfologia del cranio e del volto cambia rapidamente. Parallelamente cambia la colonna vertebrale e con essa la postura. A circa sei anni, con la comparsa dei primi molari, si raggiunge la completa maturazione del sistema. Tutto ciò che avviene nella bocca, a qualsiasi età, si ripercuote, attraverso le articolazioni temporo-mandibolari, il tratto cervicale, il cingolo scapolare, la colonna vertebrale fino ai piedi, e viceversa.
Tra i principali fattori di rischio che possono portare a una condizione di disordine miofunzionale orofacciale troviamo:
- Abitudini orali viziate: l’onicofagia (mangiarsi le unghie), l’utilizzo prolungato del ciuccio (da togliere gradualmente intorno ai 2 anni e non oltre i 3), l’utilizzo di una tettarella errata, il protrarsi eccessivo dell’alimentazione attraverso il biberon, il succhiamento del dito, la tendenza a mordere o succhiare labbra, guance, penne, matite, capelli, lacci…
- Fattori ambientali (stile di vita e alimentazione);
- Allergie, ipertrofia tonsillare e/o adenoidea;
- Alterazioni anatomiche come il frenulo linguale corto;
- Disturbi neuromotori;
- Familiarità
Le conseguenze più frequenti, se non si interviene in tempo per correggere tali alterazioni, sono:
- Errata postura a riposo della lingua;
- Movimenti deglutitori scorretti (con interposizione della lingua tra le arcate dentali o spinta contro di esse);
- Respirazione orale (con la bocca);
- Alterazione del tono e del reclutamento dei muscoli masticatori e mimici;
- Scarso controllo della mobilità della lingua;
- Masticazione scorretta;
- Difficoltà nella suzione;
- Palato ogivale (alto e stretto);
- Malocclusione dentale;
- Distorsione dell’articolazione di alcuni suoni verbali;
- Recidiva di malocclusione dopo il termine del trattamento ortodontico o allungamento delle tempistiche del trattamento stesso;
- Dolore e/o click all’articolazione temporomandibolare;
- Parafunzioni come il digrignamento dei denti;
- Alterazioni posturali;
- Difficoltà nel mantenere l’attenzione e la concentrazione;
- Cervicalgia e cefalee;
- Alterata funzionalità dei recettori visivi, uditivi e vestibolari…
La deglutizione è un atto unico di azioni neuromuscolari coordinate e molto rapide che si ripete da 800 a 1800 volte al giorno. Quindi è di fondamentale importanza che avvenga in modo fisiologico.
La terapia miofunzionale (TMF) è un programma terapeutico che ha lo scopo di far raggiungere l’equilibrio armonico della muscolatura del viso del bambino, dell’adolescente e dell’adulto. La logopedista accompagna e indirizza il paziente in questo percorso, facendo in modo che vengano eliminati i vizi orali, ripristinando la respirazione fisiologica nasale, correggendo la masticazione, la modalità deglutitoria e la postura linguale a riposo, oltre agli eventuali problemi articolatori del linguaggio.
La TMF può essere effettuata prima, durante o dopo il trattamento ortodontico, a seconda della situazione individuale e delle priorità di intervento. In ogni caso richiede la partecipazione attiva del paziente e la collaborazione della famiglia (nel caso di bambini e ragazzi), poiché l’allenamento mirato della muscolatura e il ripristino delle funzioni interessate dipendono molto dalla sistematicità e dalla correttezza con cui vengono svolti a casa gli esercizi proposti, fino alla generalizzazione e all’automatizzazione dei nuovi pattern motori orali.
Dopo una prima attenta valutazione logopedica, generalmente viene predisposto un piano di trattamento mirato, inizialmente a cadenza settimanale e successivamente con frequenza sempre più diluita. I tempi e le modalità della terapia vengono stabiliti dalla logopedista, mentre il progetto terapeutico non può prescindere dall’eventuale trattamento in corso di altre figure professionali che si occupano del bambino, per esempio l’ortodonzista, il posturologo, ecc. Al momento della valutazione o in corso di trattamento logopedico possono essere richiesti degli approfondimenti specialistici per indagare su problematiche correlate che possono influenzare la situazione o essere influenzate dal trattamento in corso.